A digiuno per i diritti dei migranti.

Il 28 del mese

#cipassalafame è un’iniziativa collettiva nata dal bisogno di attivarci, come cittadini, come essere umani, dedicando parte del nostro tempo a una causa per noi vitale, quella della libertà di movimento e del diritto all’asilo.
Vogliamo continuare a mantenere attiva la nostra indignazione ma anche accompagnarla ad azioni concrete, come è stato il digiuno del 28 gennaio.
Ogni 28 del mese torniamo a unirci in rete e dal vivo con questo obiettivo, non solo o non per forza con il digiuno.

Il 28 giugno torniamo con un nuovo sciopero della fame a sostegno dei migranti sulla nave SeaWatch3

Tante sono le cose che possiamo fare quando #cipassalafame

Racconta cosa farai con un post sui social e l'hashtag
#cipassalafame
La condivisione aiuterà altri a seguire il tuo esempio!

L'iniziativa

Una giornata intera senza mangiare in ricordo di chi ha perso la vita nel Mediterraneo, col pensiero alle migliaia di uomini, donne e bambini ancora oggi bloccati nei lager in Libia, e in solidarietà con tutti i migranti già in Italia e in Europa, che vedono la loro ricerca di una vita migliore ostacolata da leggi ingiuste e controproducenti. Abbiamo scelto il 28 Gennaio, in continuità con la Giornata della Memoria, per ricordarci che la morte e la miseria umana sono ancora qui, a pochi chilometri da noi, e non possiamo più accettarlo. Ora continuiamo ad attivarci ogni 28 del mese.

"

"Ho visto segni orribilmente profondi di colpi d'accetta sulle piante dei piedi di un ragazzo: glieli avevano fatti gli aguzzini nelle prigioni illegali libiche. Quando l'ho incontrato zoppicava soffrendo a dismisura. Ho visto una donna le cui parti intime erano state così ripetutamente violate durante la prigionia che non riusciva né a tenersi in piedi né a indossare alcun indumento senza provare dolore. Quando l'ho incontrata era un fantasma di se stessa. Ho visto braccia e gambe di diversi ragazzini marchiate con plastica fusa, sempre da parte degli aguzzini che ricattavano al telefono i loro familiari. Quando li ho incontrati mi mostravano i segni ma erano sollevati di essere usciti da quell'inferno sani e salvi. Il ragazzo, la donna, i ragazzini li ho conosciuti tutti nello stesso giorno, quel 14 settembre 2017 in cui come giornalista a bordo della nave Aquarius ho testimoniato il salvataggio di 371 persone di 16 nazionalità diverse. Ho le foto qui davanti delle atrocità che vi ho descritto: scelgo di non metterle, ma chiudete gli occhi e immaginatele, per favore. Le ho fatte io e io ve le sto descrivendo."
Daniele Biella, giornalista e testimone.

La mappa delle adesioni

In quanti hanno partecipato

Chi siamo

Attivisti

Martina Cera, Donata Columbro, Claudia Vago, Claudio Riccio, Giulio Cocchini, Antonella Ninni.

Sito e mappa

Associazione onData, Matteo Tempestini, Alessandro Rizzo.

Primi aderenti

Daniele Biella (giornalista), Riccardo Bonacina (Vita non profit), Igiaba Scego (scrittrice), Fabio Geda (scrittore), Sara Consolato (attivista), Francesco Malvolta (fotoreporter), Ilaria Roberta Sesana (giornalista), Paolo Di Paolo (scrittore), Dino Amenduni (comunicatore politico), Giulio Cavalli (giornalista), Violetta Bellocchio (scrittrice), Barbara Antonelli (Responsabile Comunicazione ActionAid), Raffaella Maria Cosentino (Giornalista), John Mpaliza (attivista), Marina Petrillo (Giornalista).

Organizzazioni

Refugees Welcome Italia, Action Aid Italia, Centro Studi Sereno Regis, Pianoterra Onlus, Chiama L’Africa, Cooperativa Sociale Progetto Tenda ONLUS, Haki Tumaini, CISV Onlus, Centro Ricerca e Intervento Sociale, COSPE Onlus, Zalib & I Ragazzi di Via della Gatta, FOCSIV, Gli Anelli Mancanti ONLUS, Voci Globali, LVIA, onData, A Buon Diritto.